lunedì 7 settembre 2015

Le patate, introdotte nell'alimentazione con un trucco sagace



Nel 1700 Antoine-Augustin Parmentier, farmacista francese dell'esercito, mentre era detenuto in un carcere prussiano, scoprì le qualità nutritive della patata propagandone il suo uso e consumo.
Permantier, rimediò anche all'insufficienza di zucchero di canna, compensando con gli estratti dall'uva e altri vegetali. Si interessò anche alla conservazione della farina, del vino e dei prodotti caseari, lavorando anche sul mais, l'oppio e lo sclerozio della segale prevedendo la conservazione dei cibi tramite il freddo.

Fino ad allora in Francia, le patate venivano utilizzate solo per l'alimentazione del bestiame, e per convincere i contadini diffidenti al suo consumo, Parmentier, sagacemente, fece inviare militari armati a presidiare, dall'alba al tramonto, i campi coltivati a patate. Vedendo ciò la popolazione, si convinse che si trattava di un cibo prezioso e cominciarono a rubarle nottetempo e a consumarle.
Parmentier riuscì a coinvolgere nella sua opera di diffusione persino il re Luigi XVI e un fiore di patata venne messo sulla parrucca della regina.

Così la patata entrò nella cultura alimentare diventando il cibo prevalente o unico delle popolazioni rurali. 

Nelle carestie del 1845-48 avvenute in Irlanda, le patate furono colpite da un fungo che distrusse un terzo del raccolto, il paese dovette affrontare una crisi mai vista prima, emigrando, e una legge del parlamento del 1748 accusò il tubero di trasmettere infezioni.

Le patate contengono ferro, potassio e vitamina C, ed ancora oggi è la quarta coltura al mondo per estensione dopo il grano, il riso e il mais.


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